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Coltivare olivello spinoso

Irrigazione

L’olivello spinoso è una pianta dalle origini antichissime, diffusa nel bacino del mediterraneo, in Europa ed in Medio oriente, sotto i 1.500 m. È una pianta dalle infinite proprietà, la prima delle quali è la sua caratteristica di essere una «pianta pioniera», capace cioè di insediarsi per prima in quei territori che per carenza di sostanze nutritive sono poco idonei all’attecchimento delle comuni specie vegetali. Si pensi, ad esempio, ai terreni impoveriti dalle frane o dagli incendi. L’olivello con il suo apparato radicale esteso e ricco di batteri simbiotici azoto-fissatori, riesce a crescere in questi terreni ricavandone il necessario per sopravvivere ed arricchendoli di azoto, indispensabile per il futuro insediamento di altre specie. Si capisce bene perciò che la pianta presente nel nostro giardino o balcone non ha bisogno di molte cure: basta irrigarla una volta alla settimana nei periodi più caldi, soltanto quando il terreno risulta completamente asciutto. Durante l’inverno è sufficiente l’apporto idrico dell’acqua piovana. È comunque consigliabile non sottoporlo a lunghi periodi si siccità.

Come coltivare


L’olivello può essere considerato senz’altro una pianta ornamentale grazie alla bellezza delle sue bacche intensamente colorate. Non richiede molte cure e si adatta ad ogni tipo di terreno, anche il comune terreno da giardino, meglio se permeabile e sabbioso. L’olivello spinoso può crescere molto, fino anche a 9 m, perciò è utile per formare siepi fitte e frangivento. Coglierne i frutti non è semplice a causa della presenza di spine dure e fitte, ma vale la pena farlo per le loro infinite proprietà, meglio se in inverno quando risultano molto meno acidi e più ricchi di vitamine, soprattutto di vitamina C; occorre avere cura di non schiacciarli durante la raccolta perché sono piuttosto delicati. La moltiplicazione può avvenire sia per seme che per talea. Nel primo caso, i semi precedentemente essiccati vanno posti in terreno leggero ad una temperatura di 5-6° per tre mesi e poi messi a dimora. Le talee, della lunghezza di circa 10 cm, possono essere fatte radicare sia in acqua che in terreno, per piantarle quando il sistema radicale risulti sufficientemente sviluppato. Non richiede importanti potature, ma occorre tagliare i rami che abbiano eventualmente sofferto di gelate.

Concimazione


Gli arbusti di olivello spinoso sono dioici, ovvero i fiori maschili e femminili crescono su piante diverse: per ottenere i frutti giallo-arancio dovremo perciò ospitare esemplari di entrambi i sessi. Occorre davvero poco perché questa pianta fiorisca e fruttifichi abbondantemente: all’inizio del periodo vegetativo è sufficiente concimarla con stallatico maturo. L’olivello ricambia questo piccolo onere con le sue infinite proprietà, iniziando con lo straordinario contenuto di vitamina C, antiossidante ed essenziale per la nostra salute, e B12. Per questo le bacche vengono utilizzate per preparare sciroppi ed integratori alimentari antinfluenzali. Dai frutti si estrae anche un olio ricco di vitamina E ed acidi grassi Omega 3, 6, e 9, utili per la cura e l’idratazione della pelle e per favorire la cicatrizzazione. Contiene anche oligo-elementi come calcio, ferro, fosforo, magnesio, potassio, sodio oltre a carotenoidi e flavonoidi:è pertanto un efficace tonificante da assumere nei periodi di stress ed un buon antisettico del cavo orale. Ma sono davvero numerosi i suoi usi in farmacologia, nell’industria foraggiera e per la gestione del suolo.

Coltivare olivello spinoso: Esposizione, parassiti e malattie


L’olivello spinoso è molto robusto e si adatta bene anche agli ambienti estremi, persino freddi o salmastri, ma non può rinunciare al sole. L’esposizione corretta è quindi in pieno sole o comunque in un punto ben illuminato del giardino o del terrazzo. È ugualmente resistente anche alla maggior parte dei parassiti e delle più comuni malattie. Può talvolta essere attaccato dalla «mosca dell’ulivo», che buca le bacche per deporvi le uova e rende la pianta sensibile alla rogna dell’ulivo; le larve, poi, causano la caduta dei frutti nutrendosi della loro polpa. Questo parassita va combattuto con gli insetticidi specifici reperibili in commercio. Se il terreno è troppo umido l’olivello può andare incontro al marciume radicale causato dal Fusarium, un fungo comunemente presente nel terreno. Il migliore rimedio è rappresentato dalla prevenzione, curando l’esposizione e l’irrigazione della pianta.

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